Scegliere la carta.

Abbiamo già parlato delle 5 ragioni per cui è meglio scegliere una carta di buona qualità. Ok. Ma come facciamo a valutare la qualità della carta, noi profani?

Sarebbe difficile darvi un prontuario assoluto, mentre diventa molto più facile offrirvi la possibilità di comparare due fogli di carta diversi.

Cominciamo dalle informazioni che dovremmo trovare sulla scatola o sul pacchetto della risma:


Le certificazioni: non sono un indice di qualità certo, ma sicuramente un produttore che si preoccupa di assumersi i costi di una certificazione non lo fa per una carta pessima, quindi controllate che ci siano certificazioni di attenzione alla filiera produttiva e alla conservazione dell’ambiente come la FSC O la PEFC
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La grammatura: non è un indice di qualità assoluto, esistono carte più leggere, ma qualitativamente migliori di altre più pesanti. Il termine indica il peso di un metro quadro di quella carta (tipicamente il formato A0, cioé un foglio di 841 x 1189, che ha superficie, appunto, di un metro quadro). Le carte per fotocopie generalmente dovrebbero avere una grammatura compresa tra 70 e 80 g/mq: se ci si trova di fronte ad una carta da 90 g/mq, probabilmente è una carta di qualità elevata (perché spendere più cellulosa, avere maggiori costi di trasporto e stoccaggio per una carta di qualità inferiore?)


Il grado di bianco: Non sempre indicato sulla scatola, è un valore che misura la riflessione della carta e quindi la sua luminosità (e quindi l’apparenza di “bianco”). Ha un valore ISO che determina il TIPO di carta:
TIPO A: punto di bianco superiore a 109
TIPO B: punto di bianco superiore a 104
TIPO C: punto di bianco superiore a 99
La carta più bianca oltre ad avere un aspetto più gradevole ha subito maggiormente procedimenti sbiancanti (che comportano un prezzo in materie prime o in sostenibilità ambientale), inutile farlo per una carta altrimenti di bassa qualità. Per valutare il bianco “ad occhio”, fate attenzione a guardare i fogli NON sovrapposti, nemmeno per un piccolo spazio ed entrambi appoggiati sulla stessa superficie.


Passiamo al confronto tra singoli fogli di carta:


La “nuvola”: guardando in controluce un foglio di carta per fotocopie difficilmente troveremo una trasparenza completamente uniforme, sarà facile vedere un maggiore o minore effetto “cielo nuvoloso” con le nuvole disposte “a caso” o magari con una distribuzione regolare ed uniforme, con maggiore o minore  differenza tra punti più chiari e più scuri e così via. La cosa diventa più evidente confrontando due fogli di qualità diverse. La ragione di questa “nuvola” è la differenza di spessore che la carta ha nei vari punti del foglio. E dunque? La differenza di spessore è quella che può generare la perdita di aderenza dei meccanismi di trascinamento di una stampante, inceppandola, e determina anche differenze di assorbenza dell’inchiostro o di distribuzione del toner. Minori differenze di luminosità e maggiore uniformità della loro distribuzione sono un forte indice di qualità della carta.


La rigidità: prendete due fogli di carta (tipicamente sono quello che usate abitualmente e quello che vi stanno proponendo), affiancateli e fateli sporgere per due terzi del lato lungo fuori dal bordo della scrivania. Quale disegna una curva meno pronunciata? Quello è più rigido. La rigidità oltre che essere generalmente imparentata allo spessore (difficile da valutare se non avete un micrometro sotto mano) è un ottimo indicatore di macchinabilità: la carta più rigida si inceppa meno.


L’opacità: attenzione, opacità non come contrario di lucidità, ma come contrario di trasparenza. A nessuno piace essere disturbati da quello che è scritto “dietro” il foglio mentre cerchiamo di leggere “davanti” e questo vale anche senza stampare il fronte/retro, perché leggere “dietro” vale anche per “il foglio dietro”. La trasparenza è una qualità per il vetro o per un politico, non per la carta da fotocopie. Mettete due fogli affiancati, ciascuno sopra metà dello stesso foglio già stampato ed avrete un indicatore di quale è più trasparente . Di solito è anche quello che ha fallito nella prova di rigidità.


 

Ora che avete un rapido prontuario di valutazione della carta, fate due considerazioni sul prezzo delle carte che state confrontando, di solito si tratta  di pochi centesimi a risma, che si traducono in un risparmio di pochi euro all’anno. Davvero vale la pena “trattarsi male”?


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3 commenti su “Scegliere la carta.”

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